le sue congetture, mostra nondimeno di occuparsi specialmente delle medaglie fenicie, molte delle quali erano già state pubblicate, ed altre ne dà di nuovo, e per questo si avanza a dare ancora un alfabeto di questa lingua nella seconda sua operetta con servirsi unicamente delle medaglie. Questi libri di piccola mole vanno avuti in preferenza dei grandi, mentre insegnano più avendo oggetti più ristretti. E se si vuol fare una biblioteca nummaria sarebbe perder molto a non curare la notizia delle scoperte più recenti sopra cose che spesso si realizzano solo in opinioni. Questo autore prepara una Paleografia numismatica che non so se ancora abbia veduta la luce. Nel libro che fece stampar nel 1773 ripubblicò una medaglia di Cidonia in Creta simile a quella ch'era stata data nel 1771, tavola 1, num. 4, dall'abate Le Blond in alcune osservazioni che mandò fuori sopra qualche medaglia del signor Pellerin, e pretese che una voce giudicata dal medesimo nome di un magistrato fosse un epiteto di Minerva.
L'abate Le Blond cercò di sostenere il suo sentimento, e fece imprimere una lettera agli autori del Journal des Sçavans nel volume di aprile 1775, p. 243 e seg., ch'è molto dotta, e pare che sostenga il parere migliore. Per la parte di Dutens fu scritta una lettera da monsieur De Villoison, che io non conosco, se non per averla veduta citata dall'abate Le Blond.