A dì 13 detto lunedì. o
Segue il tempo umido, e dolco che squaglia la neve.
Ieri sarò comparso pieno di fiele. Il mio carattere non è placido, non è mansueto, non è freddo, ma non ostante non amo in carta di stender satire, e piuttosto ricopro gli altrui vizi di quello che ami a palesargli. Saprei ancor io, e potrei tessere delle filippiche atroci contro alcuni, e fondato sopra notizie molto buone potrei mettere al mondo delle sciocchezze in copia. Ma io non mi appoggio che sopra i vizi pubblici quando biasimo, e rispetto quello ch'è segreto. In fatti ciò che accade fra le private mura deve restar nascosto, ed i delitti che non turbano la pubblica pace, o non offendono i costumi, hanno da restare impuniti. Questa è la mia massima, altrimenti niuno sarebbe sicuro dalle accuse, dalle perquisizioni, dalle vessazioni, e forse niuno è tanto virtuoso da potersi assicurare che nella sua casa non si sieno commesse di quelle cose che sono punite dalle leggi. Il governo non si deve far carico dei mali commessi in segreto, quando rimangono segreti, altrimenti offenderebbe la civil libertà che va sommamente rispettata per rendere gli uomini felici quanto possono esserlo.