A dì 20 detto martedì. ø
Tempo turbato assai, e fresco, com'è stato pure in altri giorni antecedenti.
Io mi trovo oppresso da inquietudini che mi produce il mio impiego. Quest'amara situazione, di cui però sono in gran parte debitore al mio temperamento per cui così facilmente si scuote la mia macchina che nulla più, mi detterebbe delle idee tetre, che non voglio fissarmele.
A dì 21 detto mercoledì. ø
Tempo turbato, e con qualche piccola pioggia.
Averei molto da dire contro me medesimo se io mi fossi impastato da me; ma se sono come sono, perché sono come sono, cosa ho da lagnarmi? Piuttosto devo compiangermi, e devo imparare a compatire gli altrui difetti, con lodarmi che i miei nuocono solo a me, e non mi conducono a fabbricare l'infelicità de' miei simili, come sono quei difetti luminosi che s'incensano, ma che sono stati sempre tanto fatali all'umanità.
A dì 22 detto giovedì. ø
Tempo turbato, e vario.
Osservo che diversamente è fluido, e sciolto il mio stile. Alcune cose le distendo felicemente altre a stento. So bene che il possesso della materia su cui si scrive è quello che rende