arditissimi. Che non è tale quell'uscita, p. 41, ove doppo aver accennati gli ultimi atti di cristiano pentimento del re esclama: "Qu'est-ce qu'une pénitence de quelques momens, apres cinquante-neuf années de regne? Chrétiens, nous savons les anathèmes dont le Seigneur a frappé les pénitences tardives; et nous préserve le ciel de faire fléchir pour l'honneur même de la mémoire du roi, les principes de notre sainte morale". Ma lungo sarebbe il copiare tutt'i passi egualmente franchi. L'eloquenza però è maschia grande, e spesso dimentica l'ordine, e la precisione. Più filosofica è quella recitata avanti l'Accademia francese, il dì 30 luglio, dall'abate de Boismont, abate de Grétain,
che pure ho letta. Questo oratore, più placido, più rispettoso di monsignor de Beauvais, dice nel fondo molte delle cose stesse (Ved., per esempio, p. 23) ma con miglior garbo, e delicatezza. Deplora come difetti la modestia