Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume II (1774)

Volume Secondo » Diario » R 2 » [Dal 5 Settembre] » p. 326

e la diffidenza di Luigi biasima il cardinal di Fleury per aver troppo in lui coltivata la moderazione, e la riserva ecc., ma sempre con delicatezza, con rispetto, con buon garbo. Egli ha preso a mostrare: 1) che abbandonandosi ai suoi principi, ed a' suoi lumi poteva essere il più grande dei re, onde era degno del rispetto de' suoi vassalli; 2) e che dandosi in balia degl'impulsi del suo cuore fu il migliore fra gli uomini, tal che meritava di esser compianto. L'abate de Grétain ha scelto per epigrafe: "Spiritu magno vidit ultima, et consolatus est lugentes in Sion usque in sempiternum" (Ecclesiaste, cap. 48, versetto 27); il vescovo di Senez, il passo del salmo 75, versetti 11-12: "Vovete et reddite Domino Deo vestro... terribili et ei qui aufert spiritum principum, terribili apud reges terrae". Il paragone di queste due orazioni mi ha lasciato in dubbio quale prescelga. Ambedue fanno vedere quello che pensi la Francia di Luigi XV. Cosa ne hanno da dire gli storici se ai panegiristi è stata permessa tanta libertà?