Mi pare che la moltiplicità dei libri nasca da due cagioni. Dalla voglia cioè di riunire sotto alcuni punti le notizie di fatto le quali esistono, e le cognizioni acquistate; e dal mirare sotto diversi aspetti i medesimi oggetti.
Ancora lo scibile non è messo nel suo vero ordine. Ha tentato di dargliene uno l'Enciclopedia, ma un primo sforzo non poteva riuscire. Molte braccia ci vogliono per opere simili, e per quanto i nuovi libri supplantino i vecchi, devono restarne sempre alcuni per corredo di ciò che si asserisce, e per costituire l'archivio delle nazioni. Restano poi a compirsi tutta via molti libri perché non è stato ancora votato il sacco, prescindendo dalle scoperte che possono farsi. Quali sieno questi libri non ho ora il comodo di pensarlo. Il vero è che ogni giorno mi avvedo che di certe opere ne abbiamo troppe, di altre troppe poche, ch'è difficile trovare in certi generi delle notizie che ci occorrono, e che per mancanza di alcune perdiamo inutilmente del tempo a studiare. Per esempio perché tante storie che dicono l'istesso invece di una sola buona scritta modernamente? Perché