Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume II (1774)

Volume Secondo » Diario » M 2 » [Dal 21 Giugno] » p. 282v

che hanno osservato più diligentemente gli oggetti che hanno preso a considerare. Io non mi picco di questa qualità, perché le mie facoltà non sono dotate di quel vigore ch'è necessario per diventare grandi uomini, perché non ho avuto né il tempo, né la pazienza, né la voglia di scandagliare un solo oggetto, perché forse tutto quello che ho saputo vedere non merita ancora di essere scritto. Per altro il non vedere come gli altri che non sono né stolidi, né ignoranti, né assediati dai pregiudizi, ha la presunzione di essere un inganno. E pur troppo si verifica che anche i non fanatici vedono male quando vedono delle cose nuove. Aristotile fu convinto di aver veduto male, poi lo fu Descartes, e forse potrà esserlo anche Newton. La storia della filosofia è una tessitura di disinganni, e se Locke non sarà trovato falso, vorrà dire che la metafisica non è soggetta a calcoli, e ad esperienze. Nella morale poi, chi può più fare delle scoperte? Una frase nuova,