Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume II (1774)

Volume Secondo » Diario » L 2 » [Dal 2 Giugno] » p. 278

In questa contradizione il filosofo trova ancora che gli esterni accidenti lo colpiscono, e gli fanno mancare una parte delle sue soddisfazioni. In questo calcolo si lascino fuori le malattie, non di meno restano tante disgrazie possibili d'affliggere il più sofferente, e da porre al cimento lo stoico più confermato. Se si volesse concludere con ciò che dobbiamo frangere questo carcere terribile, si caderebbe in sciocchezza, come tanti che si sono sacrificati con un colpo funesto. Se si deve aspettare tranquilli il nostro fine, non dobbiamo disputare del sommo bene, ma dobbiamo godere quanto si può, professare la virtù, medicare con la saviezza le malattie del nostro spirito, e credere che ciascuno ha quella dose di felicità che può avere, affidati alla lusinga di una sorte anche migliore. Io faccio queste riflessioni in un giorno in cui la nausea della vita mi opprime, perché anche in questa tempesta so vedere la scorta, né perdo la ragione che semplicemente, benché inferma, mi guida per il fosco cammino de' miei giorni.

Tempo turbato con delle pioggerelle, e con una burraschetta di lampi, e pochi tuoni di prima sera.