A dì 13 detto venerdì. ø
Delle antiche gabbie da uccelli. Mi è venuta alle mani una breve dissertazione impressa in Napoli nel 1767, in 4°, di Vincenzio Meola intorno alle gabbiole degli uccelli avute in uso dagli antichi. Ella soprabonda di greca, ed ebraica erudizione in un argomento che alla massima parte dei leggitori comparirà sterile, e secco. Ma vuol dire che i giovani in vece di lodare tuttavia l'eloquenza, la poesia, ecc., ed in vece di scegliere luoghi comuni per fare i primi saggi di loro capacità, possono trovare materie nuove, e non per mostrare i loro studi, ed i loro profitti. Per quanto la cosa sia leggiera in se stessa, è non ostante amena, e fiorita di mille piacevoli erudizioni. Ed io credo che tutta via restino molte cose degli antichi a schiarirsi che assai possono occupare, e divertire i filologi. S'illustrano quivi alcune gemme antiche, ed in simili monumenti appunto possono andare a prendersi i soggetti di nuove piacevoli ricerche, essendo questa una vaga sorgente per chi studia le lingue morte, i costumi, gli usi, degli antichi da formare materia a grossi volumi. Eppure i maestri e gli scolari mendicano i soggetti per