ed a Pallade, che fece conoscere l'uso dell'uliva. E rispetto all'iscrizione che questa potesse essere "Annonariae leges abolitae, o sublatae, antiquatae ecc.". Questo pensiero non mi sarebbe dispiaciuto, ma credevo che fosse troppo piccante per i nemici potenti, e numerosi della libertà. Vedremo quello che succederà.
A dì 12 detto martedì. ø
Tempo assai bello, ma io mi trovo male di spirito, e scontento di me, ad onta della mia filosofia.
Miei progetti. Averei da fare due proposizioni, una cioè che chiunque volesse prender l'abito clericale, o entrare nei monasteri, dovesse ottener prima la licenza dal sovrano.
Dicesi ciò avere le sue spine, ma le credo superabili. L'altra, di stabilire una fondazione di giureconsulti, i quali avessero il peso di assistere i poveri nelle loro cause, e di farli patrocinare sul piede della Compagnia di Sant'Ivo di Roma. Sono tanti i ricorsi, i lamenti, le suppliche che si presentano, che sarebbe utilissima cosa l'avere un consesso di persone pie le quali per istituto si caricassero degli affari dei miserabili per far loro ottenere un compimento di giustizia nei modi che fosse loro dovuta, e quietassero il governo della loro assistenza nei tribunali, e presso i ministri.