si dice nelle Novelle Letterarie, col. 433, certi Opuscoli interessanti l'umanità ecc., di cui non è cognito l'autore,
avendoli io letti, e riveduti come censore. Essi tendono a sostenere la libertà del commercio dei grani ecc., e sono scritti con le buone dottrine, quantunque non sieno affatto, come gli averei desiderati. Or questi opuscoli fan gran fracasso, e sono detestati dai nemici del nuovo sistema. Questi nominano vari che gli possono avere scritti, e fra questi vi sono ancor io, ed ho avuto il dispiacere di sentirli attaccare in faccia con del trasporto, e con delle maniere, e frasi che tendevano ad impegnarmi a sostenerli, ed a difenderli, per difender me quasi parte interessata in ciò. Ma il luogo ove si parlava, ed il tempo esigevano che mi mantenessi in silenzio, come ho fatto, tanto più che le persone che parlavano non erano da venire alla ragione, né da permettere una disputa fredda, e colla convenienza, e pulizzia necessaria.