vaghe pitture di mia invenzione, con lascivetti amori, e semplici scherzose verginelle in piacevoli atti disegnate imitanti vere, e favolose istorie. La galleria doveva essere il luogo per i delicati, ma non molto copiosi pranzi. In essa averei tenute schierate le più belle stampe che si potessero avere frammischiate con quelle di erbe bottaniche colorite che, all'occhio rompendo la comparsa monotona degli oggetti, ponesse anche a confronto ciò che fa l'arte, e ciò che fa la natura. Pochi, ma scelti modelli di bellissime statue vi averei collocati ancora, di modo che l'eleganza più solida, e semplice concorresse insieme a ravvivare il brio della mensa, che di sinceri, ed allegri amici doveva solo esser degna nei giorni nei quali non mi sentivo disposto a stare con me medesimo. Ma non è facile a colpo di penna delineare quanto mi si è più volte sopra di ciò presentato in iscorcio al pensiere.
A dì 6 detto sabato. ø
Tempo bello, specialmente nel giorno.
Abbiamo la più felice situazione di campagne per una sperata buona raccolta che possa desiderarsi.
Nella raccolta di poesie bernesche (edizione con la data di Firenze, 1723), lib. III,