per cui è qualche volta portato a creder cose poco verisimili, potrebbe passare per uno de' perfetti filosofi. Egli era degli intimi amici delle Loro Maestà, ma la Lettera apologetica de' quipù scritta con più libertà di quello che i teologi averebbero voluto, e l'essersi poi scoverto capo de' liberi muratori di Napoli, gli concitarono tale nimicizia de' preti, e spezialmente del cardinal Spinelli, che niuna occasione ometteva per giustificare i suoi antecedenti passi, che il ruinarono nell'animo del re".
Queste memorie sortite dalla penna di un uomo grande, e combinate con ciò che d'altronde si sa, servono molto a fissare la verità della storia. Se trattassi nel gran mondo, e se avessi viaggiato, mi sarei ardito di sbozzare ancor io dei simili ritratti delle persone più