ha tanto di superfluo da permettermi l'acquisto di ciò che non serve all'immediato mio mantenimento, o a poco più come dicevo di sopra. Ma con maggiori ricchezze che sarei? È difficile che io lo possa sapere, quanto è difficile che io dichiari se in me abbiano più forza le massime di una savia morale, o gl'impulsi della passioni. Ci vuol molto a resistere a queste, ma non meno ci vuole per vincere quelle inclinazioni formate in sé con l'uso, e con la riflessione. Di presente non sento in me altro desiderio che di acquistare dei libri, perché con questi passo meglio i miei dì, che con qualunque altra cosa del mondo, non soffrendo da essi né insulti, né rancori, né dispiaceri, né infedeltà, né tradimenti, né alcun altro male.
L'ambizione è poi un violento desiderio di arrivare agli onori, ed alle dignità, desiderio che turba i giorni più felici di qualunque mortale, o che sia in miseria, o in ricchezza, che non si appaga col possesso di qualunque cosa, che fa tutto sacrificare per l'acquisto di ciò ch'è il suo oggetto, e che finalmente disturba la pace nel mondo col far nascere una