pensamenti in una stagione che pochi applicano a cercare la maniera di esser felici senza lo sfogo delle passioni. Veramente io non posso ora approvare tutto ciò che in esso scrissi già, ma mi giova di non correggerlo perché mi resti una schietta prova delle mie massime nel tempo della più fresca gioventù. Quello che farò in questo genere non smentirà certo quello che ho avanzato nelle predette reflessioni, benché sopr'alcune cose abbia mutato pensiero.
Non molto doppo questo lavoro cominciai a compilare le mie Massime, e reflessioni critiche, e morali tratte per lo più da diversi autori francesi. È vero che questa raccolta per ora è poco ampia, non contenendo che circa 100 fra massime, e riflessioni, ma col tempo sarà facile che io le dia l'ultima mano, giacché ho volontà di aggiungerne sempre delle nuove.
Nel settembre del 1757 ideai un'altra opera col titolo di Meditazioni filosofico-morali,
in cui presi a distendere ciò che penso di alcuni soggetti, come delle ricchezze, dell'