benefizi, ed altri all'occasioni spero di poterne ricevere. Né per questo solo motivo sono ad esso grato, ma perché ancora io ben conosco il di lui profondo sapere non tanto nelle materie legali, in cui vede più a dentro della maggior parte degli altri della sua professione, quanto anche nelle belle lettere, nelle mattematiche, nella storia degli usi, e consuetudini dei tempi di mezzo, onde avanti l'immortal proposto Muratori pensò d'illustrare le antichità dei medesimi tempi, e lo avrebbe fatto se il molto, che quello preparava per la stampa, non lo avesse distolto dall'applicare ad una cosa che non poteva essere il suo principale studio, e che altri con più ozio averebbe saputo più ampiamente illustrare.
Nel Carnovale del 1753 mi trattenni in Perugia nella casa dei marchesi Coppoli dal cavalier Ranieri, e Francesco, respettivamente fratello, e nipote del senatore Coppoli mio tutore.
Questo soggiorno in una città che non richiama i curiosi, ed in cui mi trovavo lontano dalle mie occupazioni geniali, ed in una freddissima stagione, fu poco di mio piacere.
Nell'anno susseguente il prete Giuseppe Formigli