nell'Università di Pisa senza prendere la laurea dottorale, per non mi trovare in comodo col denaro per far la spesa che vi bisognava, ma con la grazia del sovrano di poter far tal funzione a mio piacimento, non ostante la legge che vuole che più di 4 anni si trattengano in Pisa gli studenti, i quali vogliono addottorarsi, mi restituii nel maggio 1752 alla patria, e per seguitare gli studi delle leggi, a' quali voleva che attendessi il tutore, e gli altri amici, procurai d'andare ad esercitare la pratica nello studio dell'avvocato Benedetto Moneta,
ora auditore nella Rota Fiorentina.Da esso sono stato riguardato con particolarissima affezione in tutto il tempo che mi sono trattenuto nel suo studio, ed un segno non equivoco di ciò è l'elogio che immeritamente si compiacque di farmi in una voluminosa, e dotta scrittura manoscritta per il vescovo di Fiesole per sostenere i privilegi, e l'esenzioni del di lui feudo di Turicchi. Tutt'ora professo molte obbligazioni a questo mio buon maestro, ed amico, e da lui ho ricevuti mille