che il nostro buon sovrano, s'entra in diffidenza di tutt'i suoi sudditi, ha ben ragione di farlo. Dicesi che la verità non arriva al trono, ma noi siamo abili assai nel fingere, nel coprirla, e nel dare a dosso agli altri, sicché anche di quel vero che sa vi è chi lo farà dubitare, chi lo dipingerà o per malizia, o per qualche fine con diversi colori, chi ecc. ecc. ecc.
o A dì 2 detto giovedì.
Imparo che bisogna per le persone di un certo carattere stare a vedere, difendersi quando uno è attaccato, aspettare di esserlo, star sempre pronti per farlo, ma procurare di non meritarlo neppure in apparenza. Questo si ottiene facendo bene il proprio dovere, ed essendo in fondo onesti. Quando la nostra coscienza ci assicura di ciò, possiamo temere i lampi della calunnia, ma non ci spaventiamo. La scuola per altri caratteri non so qual sia ma vedo che non è questa perché operano con altre massime correndo nella folla, caricandosi dell'apparenza di rei,