Luglio
Luglio 1767.
ø A dì 1° detto mercoledì.
Tempo bello, ma non senza qualche nebbia.
Potrei dire molte cose intorno agli affari attuali del governo, alle disposizioni di Sua Altezza Reale per regolare diversi tribunali, alle leggi che emanano, alla dose che dà ai ricorsi ecc. ecc.,
ma o mancherei al rispetto dovuto al mio principe censurando i suoi voleri, ed unendomi con i censori di tutte le cose, o scoprirei ciò che resterà sepolto negli archivi, e nelle segreterie, o rileverei dei cattivi caratteri, o m'ingolferei in un mare finalmente con pericolo d'ingannarmi, perché di tutto non si può esser bene informati, e perché sulle voci, e sulle ciarle pubbliche non ci possiamo fidare. Di questo mi persuado vedendo con l'esperienza che ancora con i fogli nelle mani, e con i processi il più delle volte non si arriva a scoprire il fondo della verità in assaissime cose, ed in molti fatti. Così bisogna che confessi chi mira tutto a sangue freddo. Solamente dirò