o A dì 10 detto martedì.
Il dì 4 stante morì in Roma il marchese abate Antonio Niccolini,
soggetto dei più celebri nella nostra città per i suoi talenti, per le sue maniere, per l'uso delle sue ricchezze, e per le sue virtù. La prudenza sola gli mancava. Viaggiò per l'Europa, si fece degli amici, protesse i letterati, parlò molto, si accostò ai grandi, ricevé volentieri i piccoli, amò di esser corteggiato, e con una nobile ambizione si fece un punto di vanità di essere amico costante, di servire chi lo impegnava, e di comparire sempre originale. Sapeva la legge, e la professò per aiutare gli altri. Era gran parlatore, in somma aveva pochi eguali, e forse niuno compitamente nel