o A dì 24 detto venerdì.
Parlerò di un libro che non sarebbe libro per questi giorni, ma che mi è caduto per caso fra le mani nell'averlo avuto in prestito da un amico, tanto più che comincio ad essere in un'età meno bollente in cui poco certe cose mi solleticano la concubiscenza, quantunque pascolino la curiosità. Questo è in due volumi in 8° fatto stampare a Napoli ora dal più volte mentovato monsieur d'Hancarville. Il primo ha il titolo Priapi uti observantur in gemmis antiquis, Lugduni Batavorum, e ne contiene trenta, il secondo Veneres uti observantur in gemmis antiquis, parte II, e ne contiene trentasei. Tutte sono in piccolo per coprire l'oscenità, e miniate delicatamente. Si sarebbe voluto che vi fosse notato ove esistono, ma non si è potuto fare per non scoprire il segreto con cui sono state alla macchia copiate dagli originali. Nel primo tomo le più oscene sono la sesta gemma, la