Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXII (1768-1769)

Volume XXII » Diario » 1768 » Dicembre » p. 165

fra me ripensando all'eccidio di Gerusalemme sotto Tito, e vado paragonando questo funestissimo infortunio della nazione ebrea con quanti ne succedono oggigiorno, e con quanti ai privati danno motivo di lagnarsi dei loro sovrani, dei loro tempi, della Provvidenza. Giusto Lipsio, nel suo libro De constantia lib. II cap. 121, enumera dal principio della guerra fino al suo fine in meno di 7 anni

"duodecies centena, et quadraginta millia", morti. Quanto posso ripetere con questo scrittore "deijcis ad haec oculos!". E noi piangeremo per piccoli avvenimenti, per piccole punture, quando il mondo ha dovuto soffrire una strage tanto barbara, inumana, lagrimevole? Ma questa è la sola? Sciocchi mortali, quando alcuna cosa vi punge, considerate quello che i vostri simili hanno patito già.

Tempo vario, cioè sereno, e nuvoloso alternativamente.