delle Gabelle della Dogana di Siena si legge: "Nerius Petruccius populi Sancti Salvatoris de Senis emit a comuni Senarum gabellam gridi mortuorum pro duobus annis pro pretio mille librarum", siccome accenna il suddetto Gigli, loc. cit., parte II p. 123. Nel 1370 a motivo di un grave bisogno in cui trovavasi la repubblica senese fu posta una gabella di venticinquemila fiorini sopra i balli, che allora erano generalmente in usanza presso tutti. (Angiolo di Tura, Croniche manoscritte a detto anno appresso il Gigli, loc. cit.). Un poca di ricerca sarebbe trovare alcuni altri sottili, e speciosi motivi di gravezze, ed un lavoro curioso sarebbe il compilare un trattato solamente di tutte quelle che pagavano i Romani, ed i Greci, ma delle altre ancora dei tempi bassi, o di quelle che attualmente si pagano ovunque, per rilevare l'umana astuzia in tal genere. Se avessi tempo più volte ho io pensato di pormi ad un tal lavoro; ma non posso fare