o A dì 22 detto lunedì.
La solita adunanza di amici a pranzo all'albergo dell'Aquila, ove ho goduto placidamente il mio tempo.
Segue il solito tempo.
Il marchese cavalier Benvenuto de' Venuti ha recitato ultimamente nell'Accademia Etrusca di Cortona, ed ha pubblicato l'elogio letterario di Francesco III Imperatore. Mi è stato detto che doveva venir fuori fra 100 anni. Di fatto è cagione che sieno posti in ridicolo molti di quelli che si nominano, e che l'autore abbia nemici tutti quelli che si credono aver meritato di essere in questo scritto lodati. Il meglio che si possa dire è ch'è uno sbaglio giovenile. L'elogio letterario di Cesare era pericoloso a farsi, e volendosi fare doveva farsi altrimenti. Quei medesimi che vi sono lodati me ne dicono male, onde mi si perdoni se io che non ho avuto luogo in esso, e che potevo avervelo con non pochi altri, non lo appluadisco, quantunque lo abbia ricevuto in dono dall'autore. Piccolezze, vanità, ridicolerie ecc. ecc. ecc. Dei vivi è sempre pericoloso il parlar bene senza necessità. I superiori