perché quelli che professano la medicina sono se non altro discordi fra loro. Altri scritti sono venuti alla luce sopra la predetta disputa, ma noi non ci facciamo un dovere di accennargli tutti.
La diversità delle leggi chiaramente, e senza contrasto dimostra la differenza che passa fra quei sovrani che le promulgarono. Gl'Imperatori Valentiniano, e Valente fecero un delitto di pubblicare qualche libello famoso che a caso fosse stato ritrovato, e dichiararono il delinquente reo di pena capitale, se pure non avesse avuto l'ardire di sostenere la verità delle accuse date contro alcuno in detto libretto, e la sorte ben rara di provarla (Ved. Cod. de famosis libellis lege unica). Teodosio poi, Arcadio, ed Onorio si dichiararono di non voler punir coloro i quali avessero imprudentemente detto male delle loro persone, e del loro governo, perché "si id ex levitate processerit contemnendum est; si ex insania miseratione dignissimum; si ab iniuria remittendum" (Lege unica Codicis. Si quis Imperatorem