ø Sabato a dì 20 detto.
È stata ultimamente impressa l'orazione che il senator Rucellai recitò per le nozze dell'arciduca Giuseppe (Ved. t. V p. 131) col titolo di Discorso, ed io l'ho letta con piacere. Veramente l'idea che ne feci nel sentirla recitare mi si è confermata nella lettura, e per quanti difetti vi si voglino ritrovare è forza però il dire ch'è piena di sublimi idee, e di cose. Questo è quello che la rende in alcuni luoghi oscura: ed il genio che mostra l'autore di ravvivare ogni sua espressione con epiteti significanti fa sì che spesso apparisca tessuta con uno stile un poco confinante con quello ch'era applaudito nel passato secolo. Questi sono i suoi veri difetti, e da essi deriva l'intralciata costruzione; ma non ostante chi conosce Rucellai conosce ancora