commetterne da chi ne avesse volontà.
o Venerdì a dì 5 detto.
Parla Plinio nella sua Storia naturale, lib. VI, cap. 30
di un popolo di Affrica, il quale riconosceva per suo re un cane obbedendo a' suo' moti. Io non so se questo sia vero, dico bene che su questo fatto si potrebbe scherzare fingendo una relazione che rendesse conto del governo, delle leggi, e dei costumi di una tal nazione. In tal modo si potrebbero dire delle verità, si potrebbero proporre dei progetti, si potrebbe dipingere il carattere naturale dell'uomo, si potrebbe censurare il male, si potrebbero delineare gli usi, le opinioni, ed i pregiudizi della nostra Europa, in fine si potrebbe comporre un libretto curioso, ed instruttivo più, o quanto Gulliver, il Paese delle Scimmie ecc. Tutto sta che questo soggetto fosse maneggiato da una penna di abilità, e da un uomo che avesse delle cognizioni, e del talento, perché la vastità della materia gli suggerirebbe mille belle idee.Il tempo pare un poco rimesso, ma non è sicuro.