alla lontana, e gragniuola mescolata con acqua. È perciò assai rinfrescato.
Nel leggere i Giornali di Berna ho trovato nel t. IV del 1758 e nel t. I del 1759 due estratti della celebre opera del signor Helvezio intitolata L'esprit, che appena comparve in luce partorì molti contrasti all'autore in Francia, e fu dal presente sommo Pontefice proibita in prima classe, ed eccettuata nelle ordinarie licenze di leggere i libri proibiti. Avanti detta proibizione io me ne provveddi, e la lessi con piacere, ma poi me ne disfeci vendendola ad uno meno scrupoloso di me. Per altro vi sono de' libri molto peggiori di questo, che si soffrono, o che almeno non sono stati fulminati con tanto strepito. Il primo discorso, essendo diviso in quattro è il peggiore, attaccandovisi la spiritualità dell'anima, ma vi sono poi tante verità negli altri, tante belle dottrine, tante scoperte, tanta erudizione, ch'è un danno che l'autore abbia voluto mescolare il veleno in un'opera così interessante, e meritevole di stare in mano di chi che sia. È vero che alcuni credono che vi sia depressa la virtù, che delle passioni, e specialmente dell'