buono, e durevol governo del suo Stato. In Colonia (Livorno) 1760 presso Pietro Mortier.
Si vuole per altro che questa memoria non sia di fra Paolo. Ma comunque vada la cosa, vi sono dei sentimenti un poco tirannici, e che insegnano a mantenere a qualunque costo l'aristocrazia. Vi sono anche degli errori di fatto, e se l'autore sia bene entrato nello spirito di quel governo deve deciderlo chi è a portata del medesimo. Parlando della facilità che vi sarebbe che i principi italiani si collegassero con la Repubblica e molto più contro di essa, perché la tenue loro fortuna può far loro desiderare acquisto di stato, e provvisione di contante, dice p. 101: "Firenze però non si lascerà muovere da questo rispetto, perché non ha bisogno, ed è forse il più ricco principe di denaro, che sia nella cristianità tutta, ed è ricchezza che sempre cresce, perché quei principi ritengono ancora il genio antico