oscena, e da non andare in mano di tutti, ma debbo confessare che per conoscere il mondo vale assai, che contiene una critica delicata, ed un'allusione fina dei costumi francesi. In un luogo si citano i baci alla fiorentina (parte III cap. 14 t. III) e si scopre una cattiva moda degl'italiani (ivi) di servirsi di seguito delle femmine in due parti. Vi è anche una censura al regno di Luigi XIV, e si parla di alcune scienze con intelligenza, e criterio. Chi sia veramente l'autore non so; alcuni lo dicono essere Diderot,
ma certamente la lettura fa vedere che questo libro è di un uomo non volgare, ed inetto, ma di un letterato di gusto, il quale per altro averebbe fatto meglio a scerre un'invenzione più modesta. Alla fine si sapeva a che cosa hanno piacere le donne, e quanto poche sieno quelle che si conservano intatte, o che si contentano di un solo.