che colei alla quale tutto ride in faccia, e che per buona sorte si trova favorita da un destino felice. La seconda è sbalzata dalle passioni, che la lusingano a prendersi tutte le possibili soddisfazioni; la prima rinserrata in se stessa non trova altro asilo che nella religione, e nella considerazione di una vita migliore fra gli eterni riposi. In tali circostanze chi può esser sicuro di non sbagliarla? Chi può vivere con più probabile speranza? Chi finalmente ha maggior diritto a sostenere di aver più ragione? È una molto misera situazione quella di colui il quale combattuto, e incostante cammina alla cieca debolmente senza sapere attaccarsi ad un partito, e senza fermarsi in esso stabilmente. Io spero che il misero sarà più felice nell'altra vita, ma intanto soffre paragonandosi anche