un cavaliere (cavalier Andrea del Rosso) di qualche spirito, poco atto a dar piacere alla moglie, perché gobbo, e che con grazia tiranneggia questa sua metà, s'investe di fare il principe in questo paese, e vuole avere un favorito di bassa sfera con cui se la passa come un amante se la passerebbe con la sua bella. La moglie è poca cosa, ma sparisce di più essendo galantemente mortificata. Il figlio
è allevato come deve essere un giovane nobile in questo secolo. Quelli della conversazione portano le maniera che inspirano i piccoli luoghi, e con la rozzezza, l'ignoranza, la taciturnità, ed il pendio al giuoco. Queste poche cose, con molte altre che non scrivo, e che sono comuni in congiuntura che i nostri gentiluomini si ritirano per qualche mese in campagna, farebbero un intreccio