o Giovedì a dì 20 detto.
Mi sono preso il divertimento di paragonare insieme questa sera lo stile del Tasso e dell'Ariosto, e la maniera de' loro versi, e sempre più mi trovo trasportato dal fuoco, dalla vivacità delle immagini, e dal brio del Tasso al confronto del quale il secondo apparisce più snervato, ed ineguale. Il suono, e l'armonia dei versi di quello è più graziosa, e più poetica, mentre nell'Ariosto compariscono questi troppo bassi, e tal quali nascono estemporaneamente da una vena ricca, ed abbondante. Non è che io non conosca i pregi dell'Orlando furioso, e che non senta i secentismi della Gerusalemme liberata, ma i luoghi più belli di questa mi sembrano più belli di quelli che si ammirano nel primo. Se questo mio giudizio troverà dei contradittori nulla mi cale,