quantunque non abbiano affatto corrisposto all'espettativa, o al desiderio.
Interrogato Socrate s'era più comodo il prendere, o non prendere moglie rispose: "Qual delle due cose si faccia uno se ne pentirà" (Diog. Laert., lib. II). Questa risposta mi dà molto da pensare, e mi fa credere che non vi sia compenso per esser contenti. Se si parla del matrimonio si possono adurre infiniti motivi per dovervisi adattare, ed una lunga serie d'incomodi, che ci possono persuadere di starne lungi. Se si vuol trattare del celibato abbiamo luogo di poter encomiare le delizie di uno stato che ci lascia godere tutte le dolcezze della libertà, ma una coscienza delicata dovrà rilevare quanto pesi il non aver modo di provvedere onestamente alle punture del senso. In questo stato di cose si puol mal consigliare gli altri, e noi stessi siamo sicuri di non trovare in qual si voglia situazione una pace