Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume III (1760)

Volume III » Diario » 1760 » Settembre » p. 108

Genovesi Sopra il vero fine delle lettere, e delle scienze. Il ragionamento è superficiale, additando de' mezzi per far rifiorire l'agricoltura poco praticabili a mio parere, quantunque la proposizione che questa abbia di bisogno in Toscana di esser coltivata sia verissima. La relazione è cognita. Il discorso è degno di chi l'ha composto. Io amo l'agricoltura, ma la mia educazione, e le mie domestiche avventure mi hanno posto in grado che per ora non posso attendere alla campagna perché sono assuefatto ad altri studi, e perché debbo procurarmi uno stabilimento per vivere un poco comodamente. Del resto non vi è ricchezza più certa di questa, e tutto si riduce alla popolazione, ed all'agricoltura. Dove vi è popolazione l'agricoltura bisogna che sia in buon grado, e dove l'agricoltura è in buon grado vuol dire che vi sono uomini. Il commercio, le buone arti, il lusso, la ricchezza ecc. sono conseguenze dell'agricoltura, e della popolazione. Sovrani intendete una volta che siete in tanto potenti, in quanto il