Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume III (1760)

Volume III » Diario » 1760 » Agosto » p. 67

sesto libro dell'Eneide, si condanna come insipido, e freddo; rispetto a Milton si caratterizza per oscuro, bizzarro, e disgustevole, e si osserva che in Italia non è mai piaciuto. A questi poemi si antepone il Tasso, e l'Ariosto; sopra di che io dico che bisognerebbe fargli leggere a' giovani senza far saper loro da che mani vengono, per avere una riprova dell'impressione che fanno in animi non prevenuti. Quanto dice Paquette sopra la vita miserabile delle femmine di bel tempo è ancora osservabile. L'invenzione di far ritrovare alla medesima tavola in Venezia sei principi che in questo secolo si sono veduti fuori de' loro stati, similmente mi è parsa speciosa. Le staffilate date al presente re di Prussia sotto il titolo di re de' Bulgari, il fatto dell'ammiraglio Byngh inglese portato nella sua vista, l'attentato contro Luigi XV commesso da un disgraziato in mezzo ad un popolo "qui danse, et qui chante" ecc., sono colpi da un satirico di buon senso. Del restante vi sono anche delle cose ridicole, come l'invenzione di far tagliare una mela alle donne per sussistere in tempo di assedio, la sfatatura della nobiltà tedesca, ch'esige la prova di molti gradi per aspirare a' canonicati ecc. In fine il libro