ø A dì 22 detto venerdì.
Una descrizione un poco dura dei malinconici, del qual carattere io mi sono già dichiarato t. I p. 66 e seg., ho ritrovata in un libretto impresso l'anno scorso a Napoli in 8° col titolo L'uomo filosofo lezioni quattro etico-fisiche dell'arciprete Marcellino Ammiano de Luca, a p. 87. Eccola, benché mi protesti esser diverso assai da questa pittura caricata, e poco vera. "Finalmente i malinconici sono di tempera senza risorsa. Gli umori per una viscosità della bile son grossi, e di cammino stentato. La traspirazione scarsa, le azioni rincresciose, la fibra floscia, e tinta d'oscuro, il tatto mezzo freddo. La meditazione è per essi un sonnifero. Ghiri per l'amor grande dell'infingardaggine, e dell'ozio. Inetti ad azioni di spirito, ch'è sempre triste, agitato, torbido, afflitto, dispettoso, strano, fanatico, visionario; timidi