inutilmente questi libri, giacché non posso riflettere sopra le conseguenze de' miei piccoli giornalieri incomodi, delle diverse alterazioni di salute ecc., mentre alla morte non vedrò a dietro, e nella malattia vera non potrò scrivere i fenomeni, e gli accidenti che avverranno a questa macchina, la quale dubito che non voglia esser di lunga durata, quantunque non la riconosca soggetta ad infermità di rilievo.
o A dì 18 detto martedì.
Tempo simile.
Molti pensieri mi passano per la mente che potrei scrivere, ma direi delle cose, le quali non si sanno dire senza coraggio, e sfrontatezza. La nostra mente vola, si slancia, scorre per immensi spazi, e di salto si porta a grandissime lontananze, spesso ancora contro sua voglia.
La penna deve però esser