ø A dì 21 detto mercoledì.
Tempo assai caldo, e sereno, che molto rinfiacchisce la mia testa, ed il mio corpo.
Doppo molti, e molti anni che non avevamo né istrioni nei teatri, né saltainbanchi in piazza, in questo Sua Altezza Reale si è contentato che gli abbiamo. Il tempo muta tutto, e le leggi non sono più forti di alcun'altra cosa nel mondo.
Ho avuto un curioso dialogo con un amico in materia di religione. Quanti capi! E che capi! Ciascuno ha il suo simbolo.
o A dì 22 detto giovedì.
Se mi si domandasse chi sono, direi che sono un povero gentiluomo, che rispetto gli dei del cielo, e della terra, che amo i miei, che non mi ci accosto per ossequio, che so più della moltitudine, e meno dei grand'uomini, che vivo contento nella mediocrità, e nell'oscurità, che servo per bisogno, e soffro per rassegnazione,