o Lunedì a dì 26 detto.
Ho comprato le opere di Varrone stampate da Enrico Stefano nel 1573 con le annotazioni dello Scaligero ecc. In margine vi sono notate di mano di non so chi alcune varie lezioni, ed altre coserelle, che deturpano un poco quest'esemplare. Ma io non sono molto geloso dei libri. Devono servire a' loro padroni, che hanno tutto il diritto di scorbiarli scrivendovi nel margine quello che vogliono per loro comodo. Chi gli tiene in riguardo fa come chi non esce di casa in giornata piovosa per non immollarsi le scarpe. È vero che i libri scemano di prezzo se non hanno servito a qualche letterato del primo ordine, m'anche le vesti costano meno quando sono portate. Che per questo devono tenersi sempre in guardaroba?
Sono anche per prendere la storia che ogni anno si stampa a spese di Francesco Pitteri libraio in Venezia dal 1730 in qua. Ella è poco più che un estratto delle gazzette, ma non ostante bisogna aver qualcosa che rammemori gli avvenimenti che seguono, mentre le buone storie non si scrivono che molto tempo doppo i fatti.
Sono stato a far la solita passeggiata fuori della porta alla Croce essendo il tempo molto bello.