Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume I (1759)

I » Diario » 1759 » Al 28 novembre » p. 170

o Lunedì a dì 12 detto.

Anch'oggi è stato un tempo molto piovoso.

Vado leggendo Montaigne, e questa sera ho terminato il secondo tomo della mia sopradetta edizione in 12°.

Veramente lo trovo un autore di molta mia soddisfazione, e pieno di bellissime cose, quantunque alcune volte abbia delle opinioni storte, o scandolose. Non di rado anche pare che in alcune cose muti sentimento. In fine quanto sarebbe desiderabile che molti uomini celebri avessero lasciato un sincero ritratto di loro stessi, come quello di Montaigne? Io stimo che tutti averebbero avuto il medesimo spaccio di questo, se quanto questo fossero stati veri, e naturali. In alcuni luoghi riconosco me stesso con soddisfazione. Lo stile per anche mi riesce un poco oscuro, ma con l'uso mi diverrà più intelligibile.

Ecco un saggio di ciò che mi somiglia nel carattere di Montaigne. Egli dice, lib. I, cap. 40: "Je hais à mort de sentir le flatteur: qui faict que je me jette naturellement à un parler sec, rond et cru, qui tire, à qui ne me cognoit d'ailleurs, un peu vers le désdaigneux. J'honore le plus ceux que j'honore le moins" (t. 2 p.m. 360).

ø Martedì a dì 13 detto.

Di salute sto meglio, benché non bene.

La marchesa Coppoli ha questa notte avuto i suoi soliti