a questo, ch'è tanto più purgato, e modesto di loro. Per altro paragonando i pezzi più belli dell'Ariosto, del Menzini ecc. con quelli di Despréaux non stimo che i primi scomparischino punto nella forza, e proprietà dell'espressioni, e nell'aggiustatezza dei sentimenti. Rispetto alla poesia francese io non sento che mi dia punto piacere.
ø Martedì a dì 16 detto.
Ho letta la Poetica di Boileau. Ella merita bene gli applausi che ha riscossi, ma non ostante quella del nostro Menzini non è in molte parti inferiore. Chi si volesse prender la pena di paragonarle insieme, come ho fatto io facilmente, ne resterebbe convinto. Il Menzini poi tratta del ditirambo nel lib. III, ma di questo non parla Boileau, perché la lingua francese non è capace di tanto, ed a dirla sinceramente anche noi fuori del Redi non contiamo alcuno che sia in questo genere riuscito a perfezione, perché questo componimento fu proprio dei Greci, la lingua dei quali è tanto più ricca di qualunque altra. Il medesimo Menzini ancora non si accorda affatto con Boileau intorno alla satira, perché egli vuole che sia piuttosto pungente, che derisoria,