col disegno di piacer loro. Nell'interno mi dispiace di non sapere usare quelle maniere che mi piacciono negli altri, e non manco di apparire meno salvatico di quello che sono. Questo difetto ha fatto sì che alcuni mi abbiano accusato di esser superbo. Non è vero. Sono timido, ed in conseguenza legato, e ritenuto nel trattare. Ho poco frequentato il gran mondo perché mi sono vergognato di comparire ove vi sono tanti più ricchi, ed in conseguenza meglio equipaggiati di me. Da ciò è nato che io non abbia acquistata un'aria di scioltezza la quale sa fare che gli uomini sembrino umili, quando sono superbi, garbati, e cordiali con quelli che odiano, ammiratori del merito di una persona da bene nel tempo che gli portano invidia, sinceri e schietti con chi adulano, ed ingannano. Veramente io ho più piacere di trattare con uno che sappia obbligare dicendo un no, che con chi non sa fare un favore di buona grazia, ma questo nasce dal mio naturale perché alla fine è sempre meglio ottenere comunque quello che si domanda, che non ottenerlo.
I miei costumi non sono indecenti, o disonesti come si dice che sono per la più quelli di coloro che hanno un temperamento simile