del Poeta gran figura nella scena del mondo, e la qualità delle controversie che avevano sollevate tante inimicizie non solamente nelle piccole repubbliche, ma nell'Impero, ed ancor nella Chiesa. Per ora non so se facendo ristampare questa Vita
vorrò azzardarmi a parlare di queste cose. La medesima, come dicevo, è stata impressa fra le opere di Dante, ma lo stampatore mi ha regalati quaranta esemplari della stessa tirata a parte con il suo frontespizio, i quali vado esitando, a chi gli richiede, senza prendermi briga di fare sopra di essi un grosso guadagno. Il dottor Lami nelle sue Novelle Letterarie ha smascherato il mio nome (Novelle Letterarie del corrente anno 1759, col. 396), e lodata la mia fatica.Ed ecco che alla perfine sono arrivato a terminare il catalogo delle mie opere, restandomi solo da sogggiungere
che nel 1750, applicando a studiare la logica feci un compendio in toscano di quella del Soria professore in Pisa, nel quale ristrinsi il