Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXVI (1770)

Volume XXVI » Diario » 1770 » Settembre » p. 128

benché stimabili, perché con questa raccolta voglio solo pascere me, non farmi uno stile per pascere gli altri, né in altra forma servire ad esterni oggetti. So che ci vogliono dei prontuari, delle storie, degli elementi ecc. per rammentarsi, per riscontrare, per ritrovare delle notizie che occorrono, ma non per questo tali libri si possono accomunare con quelli propri, e destinati per il nostro noi. I primi sono i servi, i secondi la sposa, o l'amante. Questa scelta a chi compone non risparmia un biblioteca, neppure a chi si occupa a leggere. Il legale deve avere una libreria a sparte, così il teologo, il medico, l'erudito ecc. Quella che ho io ideata è la libreria del filosofo onesto, che vuol pensare, e godere i piaceri dell'immaginazione, è la libreria della solitudine, è la libreria della verità, e della virtù. Voglio ridurre il divisato mio piccolo gabbinetto,

il luogo delle mie innocenti delizie per il resto della vita, e vi voglio gustare i piaceri anche dei sensi della vista,