distribuita colla maggiore uguaglianza fra il maggior numero possibile, quantunque bramassero farlo. Più volte ho preso la pugna in favore di questi abitanti della campagna, ed io farei in pro di essi il massimo bene, se stando alle mie terre alla testa loro vedessi meglio i loro bisogni, ed i vantaggi che meritano, ed io situato in una vita più parca, e con meno obbligazioni di abiti, di rango, di rapporti, potessi rilasciare in utile dei medesimi il prodotto massimo delle istesse per coltivarle quanto possono esserlo, e per preparare futuri prodotti maggiori. Ridonderebbe questo in bene mio, e dei coltivatori, i quali farei vivere più al coperto della miseria. Ma, io lo ripeto 100, e 100 volte, calpestando