un libretto di un anonimo con il titolo La felicità pubblica considerata nei coltivatori di terre proprie, il quale patrocina la causa dei contadini, ma per persuadere il mondo ci vorranno dei secoli, se pure è capace di persuadersi. Non bastano le buone intenzioni dei sovrani per far felici i sudditi, perché nei pregiudizi della loro grandezza, e dei loro bisogni, nella malizia delle persone che gli si accostano, nell'inattività, o ignoranza di quelli dei quali devono servirsi, nelle costumanze radicate nei loro stati, nelle irragionevoli opposizioni che si fanno ai loro voleri, trovano degli ostacoli insuperabili, e non adempiscono al miglior oggetto della legislazione, ch'è la maggior felicità possibile