battaglie, stregherie ecc., nel ch'è pur caduto il Lippi, quantunque graziosamente possa credersi che abbia voluto metter in ridicolo simili idee, e vi sia riuscito a mio giudizio meglio del Tassoni, a segno che per questa parte sia originale, e più lodevole del Lalli, che servilmente rivestì in aria di scherzo l'Eneide. L'esecuzione poi, per cui intendo l'elocuzione, si deve confessare ch'è di un ridicolo, il quale basso apparirà, come apparisce di fatto a molti, ma di quel ridicolo che amavano i nostri vecchi. Ogni dialetto italiano ha i suoi poeti, i quali piacciono nel loro paese, e molti di questi hanno lavorato a trasportare nel loro giargone il Tasso specialmente, o l'Ariosto.
Tra questi il pretto fiorentino, meno discosto dalla vera lingua volgare, ha partorito il