Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXIII (1769)

Volume XXIII » Diario » 1769 » Febbraio » p. 60

Iscrizioni, Belle Lettere ecc., nuovamente stabilita a Troyes in Champagna ecc. Io dubito che possino essere una dolce satira di simili raccolte delle moderne accademie. Comunque sia, in questa dissertazione divisa in tre parti si vuol provare: 1. ch'è cosa propria della convenienza il percuotere l'oggetto amato, e che niun altra cosa produce effetti così buoni; 2. che i Greci hanno percosse le loro amate, ed i Romani usarono la stessa pratica; 3. in fine che nei secoli culti solamente è costumato il battere l'amata.

Tutti sono testimoni a se medesimi che nell'amore vi sono dei momenti violenti, nei quali si passa i limiti del rispetto, si lasciano in libertà i moti iracondi, e per uno sfogo semplice di affetto eccessivo, o soverchiamente contenuto, si prova quel contrasto che provava Catullo (Carm. 85):

"Odi et amo, quare id faciam fortasse