attossicare Cosimo duca di Firenze per mezzo di madama Leonora sua figliuola, e moglie di detto duca, per avanzare al principato don Grazia suo figliuolo, ma ch'ella, la quale amava più il marito che il padre, ed il fratello, rilevò al primo ogni cosa. Non mi ricordo di aver letto altrove tra i nostri tal cosa, e bisogna che quanto dice il Maltempi sia forse una ciarla del pubblico che allora corresse, come tante, che ogni giorno ne corrono tuttavia. Il proposto Muratori in fatti ne' suoi Annali all'anno 1553 fa memoria di questa morte di Don Pietro attribuendola ad aver menata benché vecchio in moglie una bella giovane di casa Spinelli, e soggiunge poi: "Né mancarono maligni che sognarono, secondo il solito, abbreviata dal veleno la di lui vita". Bernardo Segni poi nelle sue Storie fiorentine lib. XIII p. 349 racconta